NOI, GLI ALTRI E LA BELLEZZA

“Di tutti i peccati della psicologia, il più mortale è la sua indifferenza per la bellezza.” James Hillman, psicoanalista che mi sarebbe piaciuto conoscere, la sapeva lunga sulle implicazioni della bellezza nelle nostre vite. La bellezza, infatti, non è solo un aspetto estetico o, peggio, un mero pretesto per la vanità.

Influisce, infatti, su come veniamo percepiti dagli altri e sulla loro disponibilità nei nostri confronti. Se siamo ritenuti belli, siamo ritenuti anche competenti e buoni. Ne consegue, in tal caso, una disponibilità maggiore nei nostri confronti sia dal punto di vista professionale che umano. Questo influisce anche nel rapporto che abbiamo con noi stessi in quanto più disponibilità ci vengono offerte più sentiamo di valere in una sorta di circolo virtuoso.

La percezione che gli altri hanno di noi si basa in parte rilevante sul fenomeno che, in ambito psicologico, viene definito PRIMA IMPRESSIONE. Si tratta dell'idea che ci facciamo di uno sconosciuto quando lo incontriamo per la prima volta. Proseguendo nella relazione, solitamente la prima impressione viene confermata e, siccome si forma in una frazione di secondo, l'importanza del nostro aspetto diventa più comprensibile.

Da sempre la bellezza ha avuto una grande parte nella storia dell'uomo tanto che ha avuto costantemente a che fare col sacro. Negli ultimi anni gli standard della bellezza si sono evoluti e anche le case di moda più conosciute hanno iniziato a reimpostare le loro campagne di marketing; modelle, fino a poco tempo fa escluse dalle riviste di moda, ora sono diventate icone di stile.

Gli studi riportati da Marco Costa e Leonardo Corazza nel  loro libro PSICOLOGIA DELLA BELLEZZA dimostrano che le persone belle tendono a vedersi attribuire pene più lievi, a parità di reati, così come chi risulta bello risulta anche competente.

Inoltre, gli esperimenti della professoressa di psicologia Karen Pine, dell’UNIVERSITA' di HERTFORDSHIRE,  hanno dimostrato che i vestiti che indossiamo possono modificare direttamente la percezione che abbiamo di noi stessi. Un camice bianco, ad esempio, migliora i risultati di un test matematico e una maglietta di Superman può farci sentire più forti.

Avere cura di sè, del proprio corpo e del proprio aspetto ci permette di essere più appagati nella nostra vita professionale e privata. Nella consulenza d'immagine messa a punto dal CENTRO DI TERAPIA STRATEGICA di Arezzo anche un unico accessorio può fare la differenza.  Con le parole dello psicoterapeuta Giorgio Nardone, che di quella consulenza è il padre, "L'abito fa il monaco."

Eliana Spinelli